S.I.T.O.D.
Società Italiana Terapia con Onde D’urto

….non mi resta che augurare alla nuova Società il successo che ritengo debba meritare raccogliendo intorno a se il maggior numero di studiosi italiani del settore al fine di diffondere ulteriormente in Italia il nuovo sistema, ampliare le prospettive e le indicazioni sotto l rigoroso controllo delle metodiche, prevenire abusi e false indicazioni terapeutiche foriere solo di generare sfiducia e perplessità nei pazienti e nei giovani colleghi che si affacceranno a queste nuove metodiche pieni di entusiasmo. Solo con il rigore e la ricerca la nostra Società potrà a testa alta confrontarsi con le altre Società Nazionali e con la Società Internazionale in uno spirito di confronto ed esaltante competizione scientifica.”

Estratto dal discorso pronunciato dal Prof. Corrado in occasione della fondazione di S.I.T.O.D (11 Novembre 1999).

CHI SIAMO
Il Gruppo di Studio Italiano Terapia con Onde d’Urto (Italian Research Group for Shock Wave Therapy)
nasceva  ufficialmente a Napoli il 15 luglio 1997 con delibera del Consiglio di Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II. L’iniziativa scaturiva dall’esigenza di coagulare competenze ed esperienze scientifiche controllate sulle potenzialità terapeutiche del nuovo sistema di cura che altrimenti abbandonato al “libero mercato” avrebbe potuto facilmente straripare dagli argini scientifici compromettendo la credibilità stessa del metodo e le sue future auspicabili nuove prospettive.

Fu proprio a Napoli che per la prima volta le onde d’urto furono sistematicamente usate con successo nella cura della pseudoartrosi.

L’idea nacque nel 1992 quando il prof. Corrado con alcuni collaboratori si trovarono per caso a discutere della litotrissia urologica constatando come una apparecchiatura ad alta tecnologia fosse in grado di trasmettere all’interno dei tessuti viventi una notevole energia , utile per disintegrare un calcolo, senza tuttavia danneggiare le delicatissime strutture renali che lo ospitavano. Era come immaginare per un chirurgo una terapia cruenta senza vie d’accesso e senza problemi cicatriziali.

Cominciarono così ad ipotizzare possibili utilizzazioni della stessa metodica in campo ortopedico. Fu quindi facile pensare quale settore sperimentale per l’applicazione delle onde d’urto alla pseudoartrosi , per la presenza in questa patologia di aggregati cristallini che avrebbero dovuto sicuramente subire, come i calcoli renali, una influenza fisica diretta. Fu grande l’ entusiasmo nel constatare che quanto avevano ipotizzato superava le più rosee previsioni ed il metodo era addirittura in grado di portare a guarigione una complessa patologia come la pseudoartrosi, che aveva coinvolto nelle sue problematiche centinaia di studiosi fin dagli albori della medicina sul nostro pianeta.

Ma, merito a parte, Corrado ed i suoi collaboratori riuscirono a non gridare subito vittoria ed a non divulgare le prime esperienze, ma si impegnarono tre anni (1992-1995) nello studio del fenomeno per interpretare scientificamente i meccanismi che sostenevano i risultati. Fu così superata la più semplice spiegazione puramente fisica del metodo, sostenuta fin ad allora dagli urologi, per scoprire, invece , che per le onde d’urto l’effetto meccanico istruente sugli aggregati inorganici non era che l’aspetto iniziale e marginale, cui facevano seguito un insieme di reazioni organiche dei tessuti colpiti capaci di influenzare e notevolmente modificare le caratteristiche biologiche locali.

Si pervenne pertanto alla constatazione che il vero risultato finale determinante era quello della neoangiogenesi con rivitalizzazione dei processi riparativi e rigenerativi dei tessuti. Ciò ha permesso di allargare immediatamente le possibili indicazioni cliniche della pseudoartrosi ad una più ampia serie di patologie.

Quando nel 1995 il prof. Corrado ed  suoi collaboratori cominciarono a divulgare in Congressi e riunioni scientifiche queste prime ricerche, i risultati , pur non interpretati  in maniera negativa, venivano tuttavia accolti, specialmente dagli ortopedici italiani, in un clima di grande freddezza. Indubbiamente il nuovo sistema terapeutico urtava, così come succede per tutte le novità in qualsiasi settore delle attività umane, con interessi scientifici e pratici ormai consolidati. Negli anni successivi tuttavia  la terapia con le onde d’urto, superati gli ostacoli iniziali, si diffondeva  a “macchia d’olio” in tutta l’Europa, ed infine  superava anche gli oceani.

Nella sua prima presentazione ufficiale a Parma il 27 febbraio 1998 l’avvenuta costituzione del GITOD riscosse notevole interesse, tanto che pervenirono  dopo quella riunione oltre cento richieste di iscrizioni.   Potevano quindi gli studiosi italiani del settore , che erano stati fra i primi a sperimentare la terapia con onde d’urto in campo clinico ed erano i più numerosi  iscritti alla Società Internazionale per la Terapia con Onde d’Urto rimanere immobili nella propria Nazione e non trasformare il Gruppo di Studio Terapia con Onde d’Urto in una Società Nazionale vera e propria? Ecco perché il prof. Corrado ,raccogliendo intorno a se’ il consenso dei più entusiasti operatori italiani del settore, il giorno 11 novembre del 1999 a Napoli trasformava  il Gruppo Italiano di Studio Terapia con Onde d’Urto in Società Italiana di Terapia con Onde d’Urto (S.I.T.O.D.).

Novità peculiare di questa neonata Società era quella di essere multidisciplinare perché la Terapia con Onde d’Urto non doveva  essere appannaggio della sola Ortopedia e Traumatologia e dell’Urologia, ma doveva essere estesa anche a tutte quelle discipline nelle quali l’uso delle Onde d’Urto poteva costituire un valido ausilio terapeutico, si direttamente, sia indirettamente tramite la diagnosi ortopedica. Novità assoluta di questa nuova Società scientifica era quella di aver introdotto nei suoi componenti anche i medici veterinari, perché ormai accertato che in alcune patologie animali, molto simili a quelle umane, l’uso delle Onde d’Urto aveva una grande validità terapeutica.

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